Ambiente

Il territorio di Preci si estende per 82,10 Kmq sul complesso calcareo posto nell’appendice ad ovest dell’Umbria, nel limite sud-est del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, all’estremità nord della Valnerina, con altitudine che va dai 422 fino ai 1493 metri s.l.m. della cima del monte Cavolese. Buona parte di questo territorio conserva habitat di particolare pregio inseriti nella rete ecologica europea “Natura 2000”: l’ampia Zona di Protezione Speciale “Monti Sibillini”, con confini pressoché coincidenti con quelli del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, i “Siti di Interesse Comunitario “Valle Campiano” e “Valnerina”.

La bassa densità demografica (inferiore a 10 abitanti / kmq) caratterizza l’area quanto la distribuzione della popolazione, oltre che nei centri “maggiori” di Preci e Borgo Garibaldi, in ben 18 frazioni e 4 località. I 7.400 ha di superficie agricola sono investiti per circa il 40 % in prati e pascoli, altrettanta è la superficie occupata da boschi; questi sono perlopiù di caducifoglie gestite a ceduo, prevalentemente di roverella o faggio. La rimanente superficie è quasi totalmente occupata da seminativi in rotazione, il tutto a disegnare un paesaggio agricolo – tradizionale di rara bellezza, dove ancora sono rintracciabili piccoli e preziosi casi residui di viti “maritate” (sostenute da alberelli in genere di acero), mantenute per rispetto della tradizione all’interno di appezzamenti investiti a colture erbacee, nonostante le manovre a cui costringono le macchine durante le ordinarie operazioni agricole.

Particolare valore naturalistico è rappresentato dagli ambienti umidi e acquatici di fondovalle, che si estendono lungo gli assi del fiume Nera e del torrente Campiano, rappresentativi dell’Appennino centro – meridionale ma ovunque in via di scomparsa.
Una straordinaria varietà di orchidee selvatiche è rinvenibile lungo la fitta rete di percorsi escursionistici della Valle Castoriana.
Tra le numerose specie animali presenti, non è raro incontrare caprioli, cinghiali, istrici, scoiattoli, lepri e numerose specie di uccelli. Presenti anche il cervo, il gatto selvatico, la lince, il lupo, l’aquila reale, il gufo reale e, recentemente tornato per migrazione, l’orso bruno.

Parco Nazionale

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini si estende su una superficie di 71 mila ettari. Comprende due Regioni Marche e Umbria. La popolazione residente nel territorio del parco é di 13.200 abitanti.

Nel versante umbro i comuni facenti parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini sono Preci e Norcia. Il territorio del Parco nel Comune di Preci comprende le frazioni: Piedivalle, Valle, Acquaro, Villa Collescille, Saccovescio e Preci capoluogo.

Tra le decine di vette che superano i 2000 metri di quota spiccano il Vettore (2.476 m.), il Monte Sibilla (2175 m.), la cima del Redentore (2.448), il Monte Priora (2332 m.), il Monte Argentella (2200 m.). Dall’asse principale della dorsale appenninica degradano un versante orientale, caratterizzato da valli strette e orientate a Nord (le valli dell’Aso, del Tenna, dell’Ambro e del Fiastrone) e un versante occidentale in cui si rilevano tre caratteristiche depressioni ad alta quota denominate i Piani di Castelluccio (Pian Perduto, Pian Grande e Pian Piccolo).

Dal massiccio dei Sibillini nascono i fiumi Aso, Tenna, Ambro, Nera e Fiastrone. Nel Parco sono situati il lago di Fiastra (artificiale) e, sotto la cima del Vettore, il lago di Pilato (1940 m.).

Circa 1800 sono le specie floristiche presenti, tra le quali la stella alpina dell’Appennino, l’anemone alpino, la silene a cuscinetto, il giglio martagone, l’uva orsina, il genepì e numerose orchidee. Tra le specie arboree ricordiamo la roverella, il carpino nero, l’orniello, il cerro, il carpino bianco, il castagno, il leccio, il faggio, l’acero montano. Tra le specie di mammiferi presenti, meritano essere ricordati il lupo, l’istrice, il gatto selvatico, la sempre più rara martora, l’arvicola delle nevi, il capriolo, il cinghiale.

Tra gli uccelli ricordiamo l’aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale, l’astore, lo sparviero, la coturnice, il picchio muraiolo, il fringuello alpino, i gracchi corallino e alpino. Tra gli invertebrati ricordiamo il chirocefalo del Marchesoni, piccolo crostaceo endemico del lago di Pilato.

Il Parco è ricco di entità architettoniche importanti, mirabilmente inserite nel paesaggio, quali Abbazie, Monasteri , chiese, torri, castelli, fortificazioni, mulini, case – torri.

Interventi previsti per la sentieristica regionale (P.I.A.T.) (Pdf, 50Kb)

Centrale idroelettrica Piedivalle

Il Comune di Preci nell’agosto del 2000 ha concluso i lavori di ripristino relativi alla Centrale Idroelettrica sita nella frazione Piedivalle, acquistata nell’89 e fatiscente a causa degli eventi sismici che si sono succeduti nel tempo.

Classificata come nuovo impianto, sfrutta le potenzialità del torrente Campiano e costituisce un esempio in Italia di produzione di energia da fonti rinnovabili ( in questo caso risorse idriche), con notevoli benefici di ordine energetico ed ambientale.

In funzione per circa 8000 ore annue, sviluppa una potenza nominale pari a0,390 MW, la producibilità netta attesa ammonta a 1,6 GWh. L’impianto risulta essere completamente automatizzato e gestito con telecontrollo.

La derivazione delle acque del fiume Campiano è stata concessa dalla Regione Umbria al Comune di Preci per quantità derivabili non superiori a 10 Moduli ( pari a 1000 l/s). L’autorizzazione per l’esecuzione degli interventi su terreni sottoposti a vincolo idrogeologico è stata concessa dalla Comunità Montana della Valnerina.

La centrale idroelettrica di Piedivalle -Scheda tecnica (Pdf, 44Kb)

Centrale idroelettrica Preci

E’ inserita all’interno del nucleo idroelettrico di Terni, gruppo Endesa, che comprende tutte  le centrali poste lungo il medio Tevere, il fiume Nera  ed il fiume Velino. Tutti gli impianti del nucleo sono tele-condotti dal posto di tele-conduzione  di Villavalle.

Dati caratteristici

L’edificio è ubicato in località Case Sparse di Corone, disposto con il lato maggiore parallelo al fiume Nera, la pianta è pressoché quadrata. ( m 40 x 41).

L’impianto è entrato in servizio nel luglio del 1928 ed è considerato di tipo fluente, la sua utilizzazione si inserisce nel corso superiore del Nera da quota 610 a quota 447,60. Inizia a valle dell’abitato di Visso e termina prima della confluenza del torrente Campiano nel Nera.

Nella sala macchine a quota 455,40 sono installati due gruppi costituiti da una turbina tipo Francis ad asse verticale, della potenza di MW 5,2 accoppiata ad un generatore da MVA 6,5; nella sala adiacente sono collocati tre trasformatori, due di servizio agli alternatori e uno che alimenta un quadro per la distribuzione  locale. Nel terzo corpo di fabbrica, che è articolato su più piani è disposta la stazione elettrica A.T.

La portata massima derivabile è di mc /sec 8,60 mentre quella turbinabile è di mc/sec 11,00 il salto utile è di m.150,89.
Il bacino imbrifero sotteso è di kmq 126,58

Per lo scarico e la restituzione delle acque al fiume Nera è stata costruita una galleria lunga m 690 in pendenza dello 0,865% avente sezione liquida di mq 8,00 che convoglia le acque a valle della centrale immettendole nel Nera a quota 447,60.

Scheda tecnica
Anno di entrata in servizio: 1928
Categoria impianto: F
Salto di concessione: 150,89 m
Portata max.: 9 mc/sec
Tipo turbina: F
Potenza efficiente: 10,00 MW
Numero gruppi e potenza: 2x 5200 (KW)
Produzione media giornaliera: 42,86 GWh